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Proteggersi dal ransomware Ronggolawe

6 min read Sicurezza informatica Aggiornato 18 Oct 2025
Ronggolawe: guida di difesa contro il ransomware
Ronggolawe: guida di difesa contro il ransomware

Vista generica di un attacco informatico con server e codice sullo sfondo

Negli ultimi anni il ransomware è passato da rischio raro a minaccia costante. Dopo crisi come Petya e WannaCry, le organizzazioni hanno capito il danno potenziale. Ronggolawe non è così diffuso come quei due, ma resta un rischio serio per aziende e siti web.

Cos’è Ronggolawe e come funziona

Ronggolawe (spesso indicato come Ronggolawe.A quando si parla di una variante) è un tipo di ransomware emerso circa un anno fa. Il suo codice è stato pubblicato in origine su GitHub da una fonte che si presentava come una società di sicurezza a Jakarta, Indonesia. Il codice aperto lo rende facilmente reperibile e adattabile. Questo lo ha reso uno strumento utile anche per chi ha scopi malevoli.

Funzionamento essenziale:

  • Punta ai file ospitati su server web. Cerca vulnerabilità o config errate.
  • Una volta ottenuto l’accesso, cifra i file e rende inaccessibili i dati.
  • Modifica il file .htaccess e ri-configura il servizio web per facilitare la diffusione e il controllo.
  • Crea un’interfaccia web per l’attaccante che permette di cifrare o decifrare file a comando.

Pagina web di richiesta riscatto che informa della cifratura dei file e chiede contatto via email

Quando appare una pagina di richiesta riscatto, l’attacco è già avvenuto. Anche pagando il riscatto non c’è garanzia di recuperare i dati.

Come si diffonde

  • Plugin di terze parti vulnerabili su piattaforme come WordPress, Magento o Blogger.
  • Email di phishing con allegati o link malevoli.
  • Accessi non protetti o configurazioni errate del server.

Principi base di difesa

“Meglio prevenire che curare” vale sempre per il ransomware. Ecco le misure fondamentali, ordinate per priorità pratica:

  • Backup regolari e testati. Conserva copie fuori sede e verifica il ripristino.
  • Aggiorna regolarmente CMS, plugin e librerie.
  • Evita plugin non ufficiali o non mantenuti.
  • Usa software antimalware aggiornato su macchine amministrative.
  • Mantieni il firewall attivo.
  • Segmenta i sistemi: il server web non deve avere accesso diretto a backup sensibili.
  • Educazione degli utenti: non aprire allegati sospetti e non cliccare link non verificati.

Esempio: abilitare la protezione basata su cloud in Windows

  1. Apri Sicurezza di Windows.
  2. Seleziona Protezione da virus e minacce.
  3. Vai su Impostazioni di Protezione da virus e minacce.
  4. Abilita Protezione basata su cloud.

Importante: queste impostazioni proteggono i computer di amministrazione e sviluppo. I server Web ricadono spesso in workflow separati e richiedono protezioni specifiche lato server.

Checklist rapida per i ruoli (ruolo: azione)

  • Amministratore di sistema: backup automatici e verifiche di integrità giornaliere.
  • Sviluppatore/DevOps: scansione dei plugin, CI che verifica dipendenze e policy di deploy.
  • Responsabile sicurezza: monitoraggio dei log e rilevamento anomalie (IDS/IPS).
  • Utente finale: non aprire email sospette; segnalare anomalie.

Playbook di risposta all’incidente (SOP essenziale)

  1. Isolare la macchina o il server compromesso dalla rete.
  2. Attivare il team di risposta e notificare le parti interessate.
  3. Eseguire snapshot immutabili e conservare log per analisi forense.
  4. Verificare backup e valutare il ripristino su ambiente pulito.
  5. Rimuovere il vettore di attacco (plugin vulnerabile, credenziali compromesse).
  6. Ripristinare i servizi da backup verificato.
  7. Monitorare post-restore e aumentare il livello di difesa.
  8. Documentare l’incidente e aggiornare le procedure.

Nota: pagare il riscatto è una decisione aziendale che non garantisce il recupero dei dati e può incentivare ulteriori attacchi.

Quando le difese possono fallire (controesempi)

  • Backup inutilizzabili perché cifrati o mai testati.
  • Plugin apparentemente “sicuro” ma non aggiornato da anni.
  • Credenziali compromesse tramite attacco laterale a servizi di terze parti.

Approcci alternativi

  • WAF (Web Application Firewall) con regole personalizzate per bloccare modifiche sospette a .htaccess .
  • Esecuzione di server web in container immutabili e deployment immutabile per ridurre la superficie di attacco.
  • Soluzioni di «deny by default» sui permessi dei file web.

Modello mentale rapido

  • Assume che la vulnerabilità sia ovunque. Riduci i privilegi. Isola i servizi critici. Mantieni copie offline dei dati.

Matrice dei rischi e mitigazioni

RischioProbabilitàImpattoMitigazione principale
Plugin vulnerabileAltaAltoScansione e aggiornamento automatico, rimozione plugin non necessari
Backup non funzionanteMediaAltoTest di ripristino regolari, backup offline
Phishing (utente)AltaMedioFormazione, filtro email avanzato
Configurazione server errataMediaAltoHarden del server, revisione periodica

Test di accettazione per la resilienza

  • Ripristino completo da backup entro RTO definito.
  • Nessun file cifrato su ambienti di produzione dopo test di intrusione.
  • Blocco automatico di upload sospetti tramite WAF.

Privacy e conformità (GDPR)

Se l’attacco coinvolge dati personali, attiva il processo di notifica dati personali previsto dal GDPR. Valuta l’impatto sui diritti degli interessati e prepara comunicazioni trasparenti. Conserva prove per eventuali audit.

Glossario (una riga)

  • Ransomware: malware che cifra file e chiede riscatto per la decifratura.
  • .htaccess: file di configurazione utilizzato da server web Apache per regole di accesso e riscrittura.
  • Backup: copia dei dati per ripristino in caso di perdita.
  • Cifrare: trasformare dati leggibili in formato illeggibile senza chiave.

Consigli operativi finali

  • Non fidarti di plugin non ufficiali.
  • Automatizza backup e test di ripristino.
  • Mantieni separati gli ambienti di produzione e sviluppo.

Nota importante: la prevenzione è più economica della reazione. Preparare un piano e fare esercitazioni riduce tempi di inattività e perdita di dati.

Versione breve per annuncio (100–200 parole)

Ronggolawe è un ransomware che prende di mira file su server web, spesso sfruttando plugin vulnerabili o email di phishing. Il suo codice open source lo rende facilmente adattabile e pericoloso. La difesa efficace include backup regolari e testati, aggiornamenti costanti del CMS e dei plugin, segmentazione dei sistemi e un piano di risposta agli incidenti. In caso di compromissione, isolare immediatamente i sistemi, preservare la prova digitale e ripristinare i servizi da backup sicuro. Evitare plugin non ufficiali e formare gli utenti su phishing riduce significativamente il rischio. Preparare e provare procedure di recupero resta la misura più importante per minimizzare danni e tempi di inattività.

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Autore
Redazione

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