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Come identificare e rimuovere malware: guida pratica

7 min read Sicurezza Aggiornato 24 Sep 2025
Rimuovere malware: guida pratica e checklist
Rimuovere malware: guida pratica e checklist

Il malware è software dannoso progettato per compromettere dispositivi e dati. Questa guida spiega come riconoscerlo, rimuoverlo passo dopo passo, come evitare future infezioni e cosa fare se la rimozione automatica fallisce.

Laptop con scudo digitale che rappresenta la protezione da malware

Definizione rapida: malware è l’abbreviazione di “software dannoso” e indica programmi creati per infiltrarsi, danneggiare o sottrarre dati da un sistema senza il consenso del proprietario.

Questa guida è pensata per utenti e professionisti IT: fornisce segnali pratici di infezione, una procedura operativa per pulire un PC, opzioni alternative quando la rimozione standard non funziona e controlli di sicurezza per ridurre il rischio futuro.

Segnali che il tuo sistema è infetto

I sintomi possono variare, ma alcuni segnali comuni sono:

  • Prestazioni lente o crash frequenti: rallentamenti continui, avvio prolungato, riavvii imprevisti.
  • Modifiche non autorizzate: barre degli strumenti nuove, homepage cambiata, impostazioni del browser alterate.
  • Pop-up e pubblicità invasive: adware che genera finestre pubblicitarie o reindirizza le ricerche.
  • Comportamenti di rete sospetti: connessioni in uscita non riconosciute o traffico verso IP sconosciuti.
  • Attività account insolite: accessi non riconosciuti, password cambiate o email inviate senza autorizzazione.

Importante: alcuni rootkit e spyware operano in modo furtivo e non mostrano sintomi evidenti. Se hai dubbi, procedi con una scansione approfondita.

Schermata con avviso di malware e pop-up pubblicitari

Guida passo-passo per rimuovere il malware dal PC

Questi passaggi seguono l’ordine pratico raccomandato per limitare il danno e recuperare il controllo del dispositivo.

1) Isola il dispositivo

  • Disconnetti il PC da Internet e da qualsiasi rete locale (Wi‑Fi, Ethernet). Questo limita la diffusione verso altri dispositivi e blocca la comunicazione del malware con server esterni.
  • Scollega dispositivi esterni (hard disk, USB, stampanti) per evitare contaminazioni.

2) Valuta ed esegui un backup sicuro

  • Se i dati sono critici, fai un backup offline su supporto esterno che poi verrà scansionato tentando di non eseguire file potenzialmente eseguibili.
  • Nota: se sospetti ransomware, documenta la situazione (screenshot, log, eventuali richieste di riscatto) prima di operare.

3) Avvia in modalità provvisoria o con ambiente di ripristino

  • Avvia Windows in Modalità provvisoria con rete disabilitata o usa un rescue USB/Live Linux per evitare che il malware venga caricato all’avvio.

4) Aggiorna il motore antimalware e i file di definizione

  • Prima di scansionare, assicurati che le definizioni siano aggiornate. Se non puoi aggiornare online, scarica le definizioni da un altro PC pulito e trasferiscile via USB dopo averle scansionate.

5) Esegui scansioni complete e multiple

  • Esegui almeno due strumenti diversi: un antimalware/antivirus aggiornato e uno scanner on‑demand (es. Malwarebytes, ESET Online Scanner). Usare più motori aumenta la probabilità di rilevare varianti.
  • Metti in quarantena o elimina le minacce rilevate.

6) Rimuovi componenti residui e controlla gli avvii

  • Controlla i programmi in avvio automatico (Task Manager > Avvio) e elimina voci sospette.
  • Verifica i servizi di Windows e i driver installati. Rimuovi o disabilita quelli non riconosciuti.

7) Cambia le credenziali e verifica gli account

  • Dopo la pulizia, cambia password importanti (email, banca, servizi cloud) da un dispositivo diverso e sicuro.
  • Abilita l’autenticazione a due fattori (MFA) dove possibile.

8) Ripristino o reinstallazione se necessario

  • Se i sintomi persistono o è presente un rootkit/ransomware con cifratura, considera la formattazione e la reinstallazione pulita del sistema operativo.
  • Prima del restore da backup, assicurati che il backup sia stato scansionato e sia integro.

Installare un antimalware adeguato

Caratteristiche da cercare in un prodotto serio:

  • Aggiornamenti cloud‑based rapidi per nuove minacce.
  • Team di ricerca e threat‑intelligence attivo.
  • Protezione in tempo reale, scansione comportamentale e quarantena automatica.
  • Supporto clienti reattivo e documentazione chiara.

Confronto rapido: le soluzioni gratuite sono utili per un livello base, ma le versioni a pagamento offrono protezione avanzata (sandboxing, monitoraggio dei comportamenti, protezione ransomware) e supporto.

Non fidarti di download non ufficiali

I download sono una fonte comune di infezione. Regole pratiche:

  • Scarica app e aggiornamenti solo dagli store ufficiali o dai siti del produttore.
  • Non aprire allegati o link sospetti nelle email: verifica il mittente e analizza gli allegati con uno scanner online prima di aprirli.
  • Evita software pirata o keygen: spesso contengono backdoor.

Approcci alternativi e strumenti avanzati

  • Rescue USB/Live CD: strumenti avviabili (es. Kaspersky Rescue Disk, Microsoft Defender Offline) permettono scansioni offline senza caricare l’OS infetto.
  • Scansione firmware/UEFI: in casi di rootkit avanzati, verificare aggiornamenti firmware della scheda madre e del BIOS/UEFI.
  • Analisi forense: quando i dati o le attività sospette implicano un’indagine legale o aziendale, coinvolgere un team forense professionale.

Playbook d’incidente: azioni immediate (runbook)

Per utenti finali:

  1. Scollega dalla rete.
  2. Documenta i sintomi (screenshot, orari).
  3. Esegui scansione con antimalware aggiornato.
  4. Quarantena/elimina minacce rilevate.
  5. Cambia password da dispositivo pulito.
  6. Se non risolto, contatta supporto IT o tecnico.

Per amministratori IT:

  1. Isolare segmento di rete e dispositivi compromessi.
  2. Identificare le risorse colpite e raccogliere log (SIEM, firewall, proxy).
  3. Eseguire analisi forense sui file sospetti e sulle immagini disco.
  4. Contenere, eradicare e ripristinare seguendo procedure di business continuity.
  5. Notificare le parti interessate e, se necessario, le autorità competenti.

Quando la rimozione automatica fallisce

Situazioni in cui occorre valutare soluzioni più invasive:

  • Ransomware che ha cifrato i dati senza possibili decrittori pubblici.
  • Rootkit o bootkit che persistono dopo le scansioni e si caricano prima dell’OS.
  • Firmware compromesso o dispositivi embedded infetti.

In questi casi, la reinstallazione completa, la sostituzione dell’hardware o l’intervento forense sono spesso l’unica soluzione sicura.

Hardening della sicurezza: misure preventive

  • Aggiorna regolarmente sistema operativo e applicazioni.
  • Principle of Least Privilege: usa account con diritti limitati per le attività quotidiane.
  • Segmentazione di rete per isolare risorse critiche.
  • Disabilita macro non necessarie e blocca esecuzione di file da percorsi temporanei.
  • Utilizza password manager e MFA per ridurre il rischio di credential stuffing.
  • Monitora log e configura alert per attività anomale.

Privacy, GDPR e obblighi in caso di infezione

  • Se l’infezione ha esposto dati personali, valutare l’obbligo di notifica al Garante e agli interessati secondo il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).
  • Documenta l’incidente, le azioni intraprese e le misure correttive.
  • Minimizza l’esposizione dei dati: disconnessione, valutazione del perimetro e ripristino controllato.

Nota: consultare il responsabile della protezione dei dati (DPO) o un consulente legale per casi che coinvolgono dati sensibili.

Casi di test e criteri di verifica

Per considerare il sistema pulito, verifica:

  • Nessuna minaccia rilevata da almeno due engine antimalware indipendenti.
  • Avvio e funzionamento stabili senza crash o rallentamenti anomali per 48–72 ore.
  • Nessuna comunicazione sospetta verso server esterni monitorata dal firewall.
  • Accessi e password critiche aggiornate e protette con MFA.

Glossario rapido

  • Malware: software dannoso.
  • Ransomware: malware che cifra dati e chiede riscatto.
  • Spyware: programma che spia attività e dati.
  • Adware: software che genera pubblicità invasive.
  • Rootkit: software che nasconde la presenza di malware a livello di sistema.
  • Keylogger: registra i tasti premuti per catturare credenziali.
  • Botnet: rete di dispositivi compromessi controllata da terzi.

Diagramma decisionale: quando reinstallare l’OS

flowchart TD
  A[Avvio pulito e controlli iniziali] --> B{Minacce rilevate e rimosse?}
  B -- Sì --> C[Monitora per 72 ore]
  B -- No --> D{Rootkit o ransomware?}
  D -- Ransomware --> E[Valuta restore da backup o reinstallazione]
  D -- Rootkit --> E
  E --> F[Reinstallazione pulita e hardening]
  C --> G[Sistema considerato pulito]
  F --> G

Riepilogo finale

  • Isola il dispositivo, esegui backup sicuri e usa strumenti aggiornati per la scansione.
  • Usa più motori di scansione e, se necessario, avvia da rescue USB.
  • Se la rimozione fallisce, considera la reinstallazione dell’OS, la sostituzione hardware o l’intervento forense.
  • Applica misure di hardening e politiche di sicurezza per ridurre il rischio futuro.

Importante: se lavori con dispositivi aziendali, avvisa immediatamente il reparto IT per procedure coordinate.

Autore
Redazione

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