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Cancellare un disco in modo sicuro con DBAN

6 min read Sicurezza Aggiornato 19 Oct 2025
Cancellare un disco in modo sicuro con DBAN
Cancellare un disco in modo sicuro con DBAN

Perché e quando usare DBAN

A volte è necessario eliminare completamente e in modo irreversibile tutti i dati presenti su un disco per evitare che finiscano nelle mani sbagliate. DBAN è utile quando si dismettono computer o dischi magnetici e si vuole essere sicuri che i file non siano recuperabili con metodi comuni. È gratuito, open source nella sua storia, e sviluppato dallo stesso team che ha creato Blancco, un prodotto professionale a pagamento.

Importante: DBAN non fornisce garanzie né supporto ufficiale. Prima di procedere, esegui il backup dei dati che desideri conservare e verifica il tipo di supporto (HDD vs SSD vs memoria flash).

Come usare DBAN (procedura passo-passo)

  1. Scarica il file .iso dal sito ufficiale di DBAN e masterizzalo su CD o crea una USB avviabile.
  2. Avvia il computer dal CD/USB (modifica l’ordine di boot nel BIOS/UEFI se necessario).
  3. All’avvio DBAN mostra una schermata con opzioni di base. Premi Enter per avviare la modalità interattiva.

Schermata iniziale di DBAN con opzioni di avvio

  1. Seleziona i dischi o le partizioni da cancellare. In macchine virtuali o su singolo disco vedrai solo un dispositivo.

Elenco dei dischi disponibili per la cancellazione in DBAN

  1. Usa i tasti J/K (su/giù) per spostarti e la Barra spaziatrice per selezionare. Quando hai scelto, premi F10 per avviare il processo.

Progresso della cancellazione del disco in DBAN

  1. Al termine, DBAN mostrerà lo stato di riuscita o errore.

Conferma di cancellazione riuscita in DBAN

Nota: l’interfaccia è testuale; leggere con attenzione i messaggi prima di confermare.

Metodi di cancellazione disponibili in DBAN

Nel menu principale premi F3 per vedere l’elenco dei comandi. Ogni comando seleziona un algoritmo di sovrascrittura; dopo la scelta premi F1 per proseguire.

Menu metodi di cancellazione in DBAN

Panoramica dei metodi principali:

  • DoD 5220: Metodo proposto originariamente per uso governativo; DBAN applica passaggi ripetuti con dati sovrascritti per rendere il recupero difficoltoso. È il metodo predefinito preferito per molte situazioni.
  • OPS-II: Alterna zeri e uni più scritture con dati casuali; progettato per complicare l’analisi forense.
  • Gutmann: Utilizza il maggior numero di passaggi e pattern. È più lento ma progettato per essere molto robusto.
  • PRNG: Usa un generatore pseudo-casuale per una singola passata rapida; adatto a uso domestico o piccoli uffici.
  • Quick: Scrive zeri su tutto il disco; è il più veloce ma il meno sicuro contro tecniche avanzate di recupero.

Nota: la nomenclatura e il numero di passaggi variano nelle fonti. Molti esperti moderni sostengono che per dischi magnetici una o poche sovrascritture ben fatte siano sufficienti; per SSD e memorie flash servono metodi diversi.

Quando DBAN NON è la scelta giusta

  • SSD e unità a stato solido: DBAN lavora a livello di blocco logico e non considera il comportamento interno di wear-leveling; non garantisce la cancellazione completa delle celle. Preferire comandi ATA Secure Erase, strumenti del produttore o crittografia completa del disco con distruzione della chiave.
  • RAID hardware e controller con cache: DBAN può non vedere tutti i dischi fisici dietro a un controller; la cancellazione potrebbe essere incompleta.
  • Sistemi cloud o VM: la “cancellazione” del disco virtuale non corrisponde alla cancellazione fisica; usare le funzioni del provider cloud per eliminare o sovrascrivere i volumi.
  • Dischi crittografati: se il disco è già cifrato con una chiave irreversibile, la distruzione della chiave (crypto-erase) può essere sufficiente. DBAN sovrascrive i dati ma non gestisce le chiavi cifrate.

Controesempi/Quando fallisce: DBAN non previene il recupero con analisi fisiche molto sofisticate (es. microscopia magnetica) su supporti magistralmente trattati; inoltre, se la sorgente dei dati è nell’hardware (firmware, controller), DBAN non la rimuove.

Approcci alternativi

  • ATA Secure Erase: comando standard per unità ATA che chiede al firmware del drive di cancellare tutte le celle. Spesso il metodo consigliato per SSD/HDD moderni.
  • Utility del produttore: molti vendor forniscono strumenti di cancellazione certificata per i propri drive.
  • Crittografia completa + distruzione della chiave: cifrare l’unità dall’inizio e poi eliminare la chiave è rapido e sicuro per molti scenari.
  • Distruzione fisica: per dischi con dati altamente sensibili, tritare o demagnetizzare il piatto fisico è l’ultima risorsa.

Mini-playbook: procedura operativa consigliata

  1. Verifica che il disco non contenga dati da conservare; esegui backup e verifica checksum se necessario.
  2. Identifica il tipo di dispositivo: HDD, SSD, NVMe, USB, RAID, virtuale.
  3. Se è una SSD/NVMe: usa ATA Secure Erase o tool del produttore; valuta la crittografia + cancellazione chiave.
  4. Se è un HDD magnetico e non parte di RAID: DBAN è appropriato. Scegli il metodo in base al livello di rischio.
  5. Esegui la cancellazione in un ambiente controllato; registra seriali e log dell’operazione.
  6. Verifica l’esito e, in caso di errori hardware, considera la distruzione fisica.

Flusso decisionale rapido

flowchart TD
  A[Hai un disco da cancellare?] --> B{Tipo di supporto}
  B -->|SSD/NVMe| C[Usa ATA Secure Erase o tool del produttore]
  B -->|HDD magnetico| D[DBAN o comando Secure Erase]
  B -->|RAID| E[Usa strumenti del controller o smonta e cancella singoli dischi]
  B -->|Cloud/VM| F[Usa funzioni del provider per cancellazione sicura]
  C --> G[Registra operazione e conserva prova]
  D --> G
  E --> G
  F --> G

Criteri di accettazione

  • Il disco risultante non monta filesystem leggibili e non mostra file recuperabili con strumenti comuni.
  • I log dell’operazione confermano il completamento senza errori.
  • Per SSD, la procedura scelta è basata su ATA Secure Erase o equivalente firmware.
  • Per dati altamente sensibili, esiste prova fotografica e di distruzione fisica, se applicata.

Checklist per ruoli (sintetica)

  • Amministratore IT:
    • Verificare backup e autorizzazioni.
    • Identificare il tipo di supporto e il metodo appropriato.
    • Eseguire e registrare la cancellazione.
  • Tecnico / Helpdesk:
    • Preparare il supporto avviabile.
    • Avviare DBAN e selezionare i dispositivi corretti.
    • Segnalare avarie o eccezioni all’Amministratore.
  • Utente finale:
    • Confermare il backup dei dati personali.
    • Consegnare il dispositivo con documentazione richiesta.

Rischi, mitigazioni e note legali e sulla privacy

Rischi principali:

  • Cancellazione incompleta (SSD, RAID, controller nascosti).
  • Errori umani: selezione del disco sbagliato.
  • Mancata documentazione dell’operazione.

Mitigazioni:

  • Bloccare la procedura su autorizzazione formale.
  • Eseguire un check di identificazione del dispositivo (seriale) prima della cancellazione.
  • Conservare log e immagini dell’operazione.

Nota GDPR: la cancellazione sicura può far parte delle misure tecniche richieste per proteggere i dati personali. Conservare le evidenze e seguire le politiche interne. Questo testo non è consulenza legale: consultare il responsabile della protezione dei dati per i requisiti normativi.

Glossario (1 riga ciascuno)

  • DBAN: tool avviabile per sovrascrivere dischi magnetici.
  • ATA Secure Erase: comando firmware del drive per cancellazione completa.
  • SSD: unità a stato solido con comportamento di wear-leveling.
  • Crittografia completa: cifratura dell’intero disco per protezione dei dati.

Riepilogo finale

DBAN è uno strumento efficace, gratuito e semplice per cancellare in modo sicuro dischi rigidi magnetici. Non è però la soluzione universale: per SSD, RAID, dispositivi cloud o scenari ad alto rischio, preferire metodi specifici (ATA Secure Erase, dispositivi del vendor, crittografia o distruzione fisica). Pianifica la procedura, documentala e verifica l’esito.

Nota finale: la sicurezza dei dati è una questione di livello e contesto. DBAN è uno strumento pratico ma non risolve tutti i casi.

Autore
Redazione

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