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Come verificare se il tuo ISP o operatore limita la velocità

6 min read Reti Aggiornato 18 Oct 2025
Verificare se il tuo ISP limita la velocità
Verificare se il tuo ISP limita la velocità

Perché potresti non accorgerti del throttling

Gli ISP possono applicare politiche di gestione del traffico che riducono la banda per determinati servizi, protocolli o dopo una soglia di traffico. Questo può avvenire tramite: firewall, traffic shaping, filtraggio DPI (ispezione profonda dei pacchetti) o redirecting verso server più lenti. Spesso il degrado è graduale o condizionato a orari/zone, perciò l’utente medio non nota subito il problema.

Importante: il throttling non è sempre illegale; dipende dal contratto e dalla legislazione locale (es. net neutrality). La procedura qui sotto serve a rilevare comportamenti sospetti e a raccogliere prove ripetibili.

Strumenti principali consigliati

Internet Health Test

Schermata del test di salute di Internet che mostra dati di throttling

Internet Health Test (Battle for the Net) confronta velocità verso più server e provider per individuare degrado verso servizi specifici. Usa infrastruttura Measurement Lab (M-Lab). Nota: l’interfaccia mostra più funzionalità per utenti negli USA e in alcune posizioni la geolocalizzazione dei server potrebbe non essere accurata, ma il test rimane utile per verifiche di consistenza.

Vantaggi:

  • Test multipunto che confronta percorsi diversi.
  • Interfaccia semplice per utenti non tecnici.

Limiti:

  • Possibile imprecisione nella localizzazione dei server.
  • Non prova ogni singola porta o app specifica.

Ookla Speedtest

Logo e schermata dell'app Speedtest di Ookla

Speedtest di Ookla è lo standard de facto per misurare latenza, download e upload verso server pubblici. Per testare sospetti di throttling mobile segui una procedura ripetibile:

  1. Installa l’app Speedtest (iOS, Android, Windows) e registrati se vuoi storicizzare i risultati.
  2. All’inizio del ciclo di fatturazione, esegui 3 test nello stesso punto e a orari diversi per avere una baseline.
  3. Dopo aver consumato una quantità significativa di dati (ad es. 4–6 GB), esegui gli stessi test negli stessi punti e agli stessi orari.
  4. Confronta i risultati: se download/upload diminuiscono in modo consistente e ricorrente dopo la soglia, è probabile throttling.
  5. Ripeti la procedura per più cicli di fatturazione per rilevare pattern.

Altri strumenti utili

  • MobiPerf: per analizzare copertura mobile, prestazioni e latenza su diversi protocolli.
  • Glasnost (vecchio test): focalizzato su differenze tra protocolli (es. TCP vs. UDP).
  • Traceroute, TCPDump, Wireshark: per analisi avanzate del percorso e ispezione dei pacchetti (richiedono competenze tecniche).

Metodo pratico: mini-metodologia per rilevare throttling

  1. Definisci l’obiettivo: vuoi verificare throttling generale, per streaming video o per app specifiche (es. Netflix, YouTube, giochi)?
  2. Scegli 2–4 strumenti (es. Internet Health Test, Speedtest, MobiPerf).
  3. Crea una baseline: 5–10 test distribuiti su giorni diversi, sempre dallo stesso luogo e nelle stesse condizioni (Wi‑Fi vs. mobile).
  4. Monitora durante il ciclo di fatturazione: esegui test identici prima e dopo aver consumato soglie di dati note.
  5. Registra tutti i risultati in un foglio di calcolo con timestamp, posizione, SSID/rete, tipo di connessione, valori di ping/download/upload.
  6. Analizza: cerca cali consistenti legati a tempo, consumo dati o servizi specifici.
  7. Se trovi anomalie, ripeti i test con VPN/spoofing di porta per isolare la causa.

Esempi di casi d’uso e criteri di accettazione

Criteri che indicano probabile throttling:

  • Download/upload medi scendono sistematicamente dopo aver superato una soglia di traffico nota.
  • La latenza aumenta o la banda diminuisce solo per specifici servizi (streaming video, P2P) mentre altri servizi restano normali.
  • I test condotti via VPN mostrano prestazioni migliori rispetto a test senza VPN (indica ispezione o shaping a livello applicazione).

Situazioni che NON sono necessariamente throttling:

  • Variazioni di velocità durante le ore di massimo uso (congestione di rete locale).
  • Problemi di peering tra provider o deconnessione di CDN di terze parti.
  • Limiti hardware del modem/router o del dispositivo.

Cosa provare se sospetti throttling (approcci alternativi)

  • Test con e senza VPN: se la VPN migliora le prestazioni, l’ISP potrebbe fare ispezione o shaping per servizi app-specifici.
  • Usare server diversi e protocolli differenti (iper, TCP/UDP) per isolare il problema.
  • Verificare con un’altra SIM/operatore o una connessione fissa per confronto.
  • Controllare impostazioni del router (QoS, firmware) e provare un reset.

Nota: l’uso di VPN può aggirare il throttling applicativo, ma non risolve congestione o limiti fisici.

Checklist per ruoli (utente, tecnico, legale)

Utente finale:

  • Eseguire baseline di 5–10 test.
  • Salvare risultati (screenshot o esportazione).
  • Provare con VPN e in orari diversi.

Tecnico di rete:

  • Eseguire traceroute e catture pacchetti per cercare RST, ICMP o manipolazioni.
  • Verificare log del router e metriche di banda sul CAP.
  • Testare peering e routing verso CDN critiche.

Supporto legale/consumer:

  • Raccogliere evidenze con timestamp e prova di consumo dati.
  • Verificare i termini contrattuali (fair use, throttling esplicito).
  • Contattare l’autorità garante o associazioni dei consumatori se necessario.

Quando i test possono fallire (falsi positivi/negativi)

  • Test ripetuti in condizioni diverse (es. spostamento fisico, condizioni di rete variabili) possono generare falsi positivi.
  • Alcuni server di test possono essere saturi o mal instradati, dando risultati peggiori indipendenti dall’ISP.
  • Interferenze radio (mobile) e congestione locale mascherano il throttling deliberato.

Privacy e GDPR: cosa viene registrato dai test

I test di velocità possono raccogliere indirizzi IP, geolocalizzazione approssimativa, timestamp e grandi metriche di rete. Se ti preoccupa la privacy:

  • Controlla le policy della piattaforma (M-Lab, Ookla, ecc.).
  • Evita di includere dati personali nelle note pubbliche.
  • Usa VPN per oscurare l’indirizzo IP del dispositivo quando appropriato.

Nota: la raccolta di metriche aggregate è comune e spesso usata per migliorare reti e fornire trasparenza, ma leggi locali possono regolare il consenso e l’uso dei dati.

SOP rapida per raccogliere prove e segnalare

  1. Esegui baseline iniziale: minimo 5 test con timestamp e posizione.
  2. Raccogli dati in un foglio: colonna per data/ora, attività (streaming, download), ping, download, upload, note.
  3. Esegui i test dopo soglie di consumo note (es. 5 GB, 10 GB).
  4. Ripeti con VPN e senza VPN.
  5. Se trovi pattern coerenti, salva screenshot e esporta i log di rete.
  6. Contatta il supporto tecnico dell’ISP allegando le evidenze; se la risposta è insoddisfacente, segui le vie legali o segnala all’autorità di settore.

Glossario (1 riga per termine)

  • Throttling: riduzione intenzionale della banda da parte dell’ISP su servizi o utenti.
  • DPI: ispezione profonda dei pacchetti, tecnica per analizzare contenuto del traffico.
  • CDN: rete di distribuzione dei contenuti, influenza velocità di streaming.
  • Baseline: serie di test iniziali per stabilire prestazioni normali.

Riepilogo e passaggi successivi

  • Esegui test ripetuti e controllati con strumenti diversi (Internet Health Test, Speedtest, MobiPerf).
  • Raccogli e organizza i risultati con timestamp e condizioni della rete.
  • Usa VPN come strumento diagnostico per capire se il shaping è applicativo.
  • Se trovi prove consistenti, contatta l’ISP e, se necessario, le autorità competenti.

Importante: mantieni i test il più coerenti possibile (stesso luogo, stesso dispositivo, stessi orari) per ridurre variabili esterne.

Autore
Redazione

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