Come verificare se il tuo ISP o operatore limita la velocità

Perché potresti non accorgerti del throttling
Gli ISP possono applicare politiche di gestione del traffico che riducono la banda per determinati servizi, protocolli o dopo una soglia di traffico. Questo può avvenire tramite: firewall, traffic shaping, filtraggio DPI (ispezione profonda dei pacchetti) o redirecting verso server più lenti. Spesso il degrado è graduale o condizionato a orari/zone, perciò l’utente medio non nota subito il problema.
Importante: il throttling non è sempre illegale; dipende dal contratto e dalla legislazione locale (es. net neutrality). La procedura qui sotto serve a rilevare comportamenti sospetti e a raccogliere prove ripetibili.
Strumenti principali consigliati
Internet Health Test
Internet Health Test (Battle for the Net) confronta velocità verso più server e provider per individuare degrado verso servizi specifici. Usa infrastruttura Measurement Lab (M-Lab). Nota: l’interfaccia mostra più funzionalità per utenti negli USA e in alcune posizioni la geolocalizzazione dei server potrebbe non essere accurata, ma il test rimane utile per verifiche di consistenza.
Vantaggi:
- Test multipunto che confronta percorsi diversi.
- Interfaccia semplice per utenti non tecnici.
Limiti:
- Possibile imprecisione nella localizzazione dei server.
- Non prova ogni singola porta o app specifica.
Ookla Speedtest
Speedtest di Ookla è lo standard de facto per misurare latenza, download e upload verso server pubblici. Per testare sospetti di throttling mobile segui una procedura ripetibile:
- Installa l’app Speedtest (iOS, Android, Windows) e registrati se vuoi storicizzare i risultati.
- All’inizio del ciclo di fatturazione, esegui 3 test nello stesso punto e a orari diversi per avere una baseline.
- Dopo aver consumato una quantità significativa di dati (ad es. 4–6 GB), esegui gli stessi test negli stessi punti e agli stessi orari.
- Confronta i risultati: se download/upload diminuiscono in modo consistente e ricorrente dopo la soglia, è probabile throttling.
- Ripeti la procedura per più cicli di fatturazione per rilevare pattern.
Altri strumenti utili
- MobiPerf: per analizzare copertura mobile, prestazioni e latenza su diversi protocolli.
- Glasnost (vecchio test): focalizzato su differenze tra protocolli (es. TCP vs. UDP).
- Traceroute, TCPDump, Wireshark: per analisi avanzate del percorso e ispezione dei pacchetti (richiedono competenze tecniche).
Metodo pratico: mini-metodologia per rilevare throttling
- Definisci l’obiettivo: vuoi verificare throttling generale, per streaming video o per app specifiche (es. Netflix, YouTube, giochi)?
- Scegli 2–4 strumenti (es. Internet Health Test, Speedtest, MobiPerf).
- Crea una baseline: 5–10 test distribuiti su giorni diversi, sempre dallo stesso luogo e nelle stesse condizioni (Wi‑Fi vs. mobile).
- Monitora durante il ciclo di fatturazione: esegui test identici prima e dopo aver consumato soglie di dati note.
- Registra tutti i risultati in un foglio di calcolo con timestamp, posizione, SSID/rete, tipo di connessione, valori di ping/download/upload.
- Analizza: cerca cali consistenti legati a tempo, consumo dati o servizi specifici.
- Se trovi anomalie, ripeti i test con VPN/spoofing di porta per isolare la causa.
Esempi di casi d’uso e criteri di accettazione
Criteri che indicano probabile throttling:
- Download/upload medi scendono sistematicamente dopo aver superato una soglia di traffico nota.
- La latenza aumenta o la banda diminuisce solo per specifici servizi (streaming video, P2P) mentre altri servizi restano normali.
- I test condotti via VPN mostrano prestazioni migliori rispetto a test senza VPN (indica ispezione o shaping a livello applicazione).
Situazioni che NON sono necessariamente throttling:
- Variazioni di velocità durante le ore di massimo uso (congestione di rete locale).
- Problemi di peering tra provider o deconnessione di CDN di terze parti.
- Limiti hardware del modem/router o del dispositivo.
Cosa provare se sospetti throttling (approcci alternativi)
- Test con e senza VPN: se la VPN migliora le prestazioni, l’ISP potrebbe fare ispezione o shaping per servizi app-specifici.
- Usare server diversi e protocolli differenti (iper, TCP/UDP) per isolare il problema.
- Verificare con un’altra SIM/operatore o una connessione fissa per confronto.
- Controllare impostazioni del router (QoS, firmware) e provare un reset.
Nota: l’uso di VPN può aggirare il throttling applicativo, ma non risolve congestione o limiti fisici.
Checklist per ruoli (utente, tecnico, legale)
Utente finale:
- Eseguire baseline di 5–10 test.
- Salvare risultati (screenshot o esportazione).
- Provare con VPN e in orari diversi.
Tecnico di rete:
- Eseguire traceroute e catture pacchetti per cercare RST, ICMP o manipolazioni.
- Verificare log del router e metriche di banda sul CAP.
- Testare peering e routing verso CDN critiche.
Supporto legale/consumer:
- Raccogliere evidenze con timestamp e prova di consumo dati.
- Verificare i termini contrattuali (fair use, throttling esplicito).
- Contattare l’autorità garante o associazioni dei consumatori se necessario.
Quando i test possono fallire (falsi positivi/negativi)
- Test ripetuti in condizioni diverse (es. spostamento fisico, condizioni di rete variabili) possono generare falsi positivi.
- Alcuni server di test possono essere saturi o mal instradati, dando risultati peggiori indipendenti dall’ISP.
- Interferenze radio (mobile) e congestione locale mascherano il throttling deliberato.
Privacy e GDPR: cosa viene registrato dai test
I test di velocità possono raccogliere indirizzi IP, geolocalizzazione approssimativa, timestamp e grandi metriche di rete. Se ti preoccupa la privacy:
- Controlla le policy della piattaforma (M-Lab, Ookla, ecc.).
- Evita di includere dati personali nelle note pubbliche.
- Usa VPN per oscurare l’indirizzo IP del dispositivo quando appropriato.
Nota: la raccolta di metriche aggregate è comune e spesso usata per migliorare reti e fornire trasparenza, ma leggi locali possono regolare il consenso e l’uso dei dati.
SOP rapida per raccogliere prove e segnalare
- Esegui baseline iniziale: minimo 5 test con timestamp e posizione.
- Raccogli dati in un foglio: colonna per data/ora, attività (streaming, download), ping, download, upload, note.
- Esegui i test dopo soglie di consumo note (es. 5 GB, 10 GB).
- Ripeti con VPN e senza VPN.
- Se trovi pattern coerenti, salva screenshot e esporta i log di rete.
- Contatta il supporto tecnico dell’ISP allegando le evidenze; se la risposta è insoddisfacente, segui le vie legali o segnala all’autorità di settore.
Glossario (1 riga per termine)
- Throttling: riduzione intenzionale della banda da parte dell’ISP su servizi o utenti.
- DPI: ispezione profonda dei pacchetti, tecnica per analizzare contenuto del traffico.
- CDN: rete di distribuzione dei contenuti, influenza velocità di streaming.
- Baseline: serie di test iniziali per stabilire prestazioni normali.
Riepilogo e passaggi successivi
- Esegui test ripetuti e controllati con strumenti diversi (Internet Health Test, Speedtest, MobiPerf).
- Raccogli e organizza i risultati con timestamp e condizioni della rete.
- Usa VPN come strumento diagnostico per capire se il shaping è applicativo.
- Se trovi prove consistenti, contatta l’ISP e, se necessario, le autorità competenti.
Importante: mantieni i test il più coerenti possibile (stesso luogo, stesso dispositivo, stessi orari) per ridurre variabili esterne.
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